Certo non potrete aspettarvi che dopo questo articolo sarete in grado di leggere nel pensiero del vostro gatto! Ma capirete sicuramente un po’ di più quelli che sono i suoi processi mentali, ossia sarete in grado di capire come pensa un gatto!
Sarete stupiti nell’apprendere che gatti ed esseri umani condividono molti elementi quando si parla di cervello: benché il nostro cervello sia più grande (1.400 grammi), e il cervello di un gatto più piccolo (30 grammi), gran parte del processo cognitivo è comune.
La corteccia visiva del cervello ad esempio, è più sviluppata negli esseri umani ma i gatti, con l’aiuto dei loro baffi, dispongono di potenti input sensoriali che permettono loro di muoversi in modo impeccabile, soprattutto al buio.
Il rinencefalo, la parte del cervello legata alla ricezione e integrazione degli impulsi provenienti dalla mucosa olfattiva, è molto più sviluppato nel gatto che negli esseri umani e questo li rende decisamente più sensibili di un uomo agli odori. Molti gatti che per problemi o malattie non possono utilizzare l’olfatto, rifiutano il cibo perché non possono sentirne l’odore. Il loro sistema olfattivo è talmente sviluppato che potrebbero essere utilizzati, esattamente come i cani, per scopi di ricerca (droga, funghi, persone, etc); il problema è la loro poca disponibilità a cooperare..
Il sistema limbico, che controlla il comportamento emozionale, è una funzione del cervello condivisa sia dai gatti che dagli esseri umani. Molte persone pensano che i gatti non siano emotivi, invece, proprio grazie al sistema limbico, anche i gatti hanno le stesse emozioni di rabbia, simpatia e antipatia che hanno gli esseri umani.
I gatti sono anche dotati di buona memoria e, come gli esseri umani e altri mammiferi, hanno due ippocampi, a forma di cavalluccio marino, situati su entrambi i lati del cervello. L’ippocampo è ovviamente di dimensioni più ridotte rispetto a quello di un uomo, ma un gatto è comunque in grado di ricordare bene e associare persone, luoghi e cose, proprio come fanno gli esseri umani.
I gatti possono anche sviluppare dipendenze proprio come gli esseri umani. Mentre le persone tendono ad eccedere negli alimenti, nelle droghe o nell’alcool, i gatti possono diventare dipendenti da erba gatta (nipcat), che a molti gatti fa addirittura l’effetto della cocaina (1/3 non reagisce affatto); possono inoltre soffrire per alcune forme di stress, quale, ad esempio, l’alopecia psicogena.
I gatti condividono con gli esseri umani anche alcune delle malattie del cervello più comuni: i meningiomi (di solito benigni), il linfoma, l’epilessia (in genere causata da un tumore) e una forma di demenza riscontrata nei gatti anziani o in gatti che hanno subito un grave trauma alla testa.
Infine possiamo dire che il gatto è un animale intelligente, che manifesta la propria capacità di adattamento e improvvisazione nel suo opportunismo e ogni qualvolta voglia ottenere qualcosa…
Ma questa è un’altra storia…
Fonte
http://accessorigatti.com/blog/curiosita/come-pensano-i-gatti/
IL gatto e' l'animale piu' bello,il piu' nobile. Lo preferisco a tutti e da sempre.D'una regale,d'una selvatica indipendenza, rifiuta qualsiasi padrone imposto il suo se l'e' scelto,ed e' un'amico al quale sapra' restare fedele fino alla morte. Senza bassezze senza servilismo alcuno,da pari a pari. Ed e' per questo che l'amo. Georges Brassens
lunedì 8 luglio 2013
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