domenica 27 gennaio 2013

l'amico di una sola estate





                               Luigino l'amico di una sola estate


"parlo di circa 45 - 46 anni fa praticamente una vita "

Se chiudo gli occhi mi sembra di rivedere la stessa strada di un paesino qualsiasi di periferia
gli stessi miei piccoli amici un gruppo di ragazzini vivaci come ce ne sono tanti con tanta voglia di giocare e fare scherzi  in continuazione ed e' proprio con l'intenzione di fare una delle nostre solite marachelle che e' iniziata la mia storia.
Era una sera tiepida di maggio eravamo se mi ricordo bene in quattro,non sapevamo cosa fare,ad uno di noi venne la brillante idea:<perche' non saliamo sui tetti della scuola per prendere gli uccellini dal nido?? che dici ai dubbi e al pericolo proprio non ci pensavamo nemmeno ,cosi' andammo verso la scuola ,essendo dopo cena era quasi buio per cui quando saltammo il cancello per entrare nei giardini della scuola nessuno ci noto',arrivati al muro per salire sul tetto ci rendemmo conto che solo uno di noi poteva andare..il piu' grande perche' essendo piu' alto poteva salire su un terrazzino e da li sul tetto.cosi' sali' solo lui ,porto' con se un cestino.
Dopo un po' di tempo lo vedemmo riscendere,quando fu a terra ,la prima cosa da fare fu scappare a gambe levate,solo dopo con calma quando fummo in un campetto vicino a casa ci mettemmo a controllare quello che aveva preso,fu cosi' che tiro' fuori 4 passerottini di nido ancora senza penne,nella nostra completa ignoranza ne prendemmo uno per uno e ce ne andammo ognuno a casa sua.
Presentarsi a casa con l'uccellino fu come buttare giu' una porta .tanto fu il casino che provocai facendo vedere questo uccellino ai miei genitori , subito volevano che lo riportassi indietro ,visto che effettivamente era impossibile farlo,mi dissero che non avrei potuto accudirlo,insomma non ce l'avrei fatta perche' era troppo piccolo.
Le previsioni funeste in parte si avverarono perche' da li a pochi giorni i tre uccellini dei miei amici morirono tutti,il mio no,effettivamente posso dire che mi ero organizzato bene
Avevo preparato una scatola da scarpe come nido con dentro della stoffa per tenerlo al caldo poi la pappa la preparavo in un piccolo piattino ed era latte o acqua con pane  poi avevo uno stecchino  e tramite questo lo facevo mangiare , era uno spettacolo perche' se ne stava li a bocca spalancata ad aspettare il cibo,da bere lo davo  con un piccolo contagocce,questa era la nota positiva quella un po' meno positiva era che alle 5 la mattina  appena cominciava ad albeggiare lui cominciava a cinguettare e non potevo fare altro che alzarmi e dargli la pappa..proprio come una novella mamma


I giorni passavano era arrivato anche giugno la scuola era finita e luigino cosi' lo avevamo chiamato ..(chissa' perche poi non lo ricordo neppure)era gia' cresciuto ,aveva gia' messo le piume e cominciava ad uscire dalla scatola,quindi dovevo fare molta attenzione.quando non c'ero dovevo chiuderlo in una gabbietta,che comunque non e' stata usata molto,infatti ero sempre praticamente presente e lo controllavo a vista dalla mattina alla sera.
Intanto lui cresceva a fine giugno praticamente era diventato un bell'uccellino ma la cosa bella era che non gli importava minimamente svolazzare o scappare cercava solo la mia compagnia e se ne stava fisso sulle mie spalle anche quando lo portavo fuori in giardino
A volte lo perdevo di vista ,bastava fischiare  ed ecco che lui arrivava saltellando.
Una volta non lo trovavo e andai nell'orto a cercarlo quello che vidi fu bellissimo ,era  su una grossa foglia di zucca addormentato e si lasciava dondolare alla brezza fu una scena che non dimentichero' mai.
Quell'estate praticamente eravamo diventati inseparabili, a tavola  se ne stava appollaiato sulle mie spalle mordiccihiandomi l'orecchio, di tanto in tanto ,.me lo portavo a letto anche se i miei brontolavano ,lui dormiva al lato del cuscino,una mattina  non riuscivo a trovarlo e poi a forza di cercare udii un cinguettare flebile,praticamente era finito dentro le coperte aggrovigliate,una volta mi cadde dentro la tazza del water ,cosi' dovetti portarlo fuori al sole e asciugarlo con un piccolo panno,tutto questo era un'esperienza unica ed emozionante
I giorni passavano veloci ed in allegria luigino era diventato conosciuto nel mio paese e c'era chi me lo avrebbe pagato molto bene se lo avessi voluto vendere,cosa che praticamente era impensabile per me .poi come tutte le cose c'e' sempre una fine ,sara' perche' lui mangiava male praticamente quello che mangiavo io dolciumi e salati o per qualche malattia,verso la fine dell'estate comincio' a stare male smise di mangiare e in capo a pochi giorni mori',inutile stare a dire i pianti non solo da parte mia ma anche della mia famiglia.ricordo che io e mia sorella facemmo a luigino un gran funerale una piccola scatolina come bara e una buchetta nell'orto sotto le piante a cui lui era piuttosto affezionato.sembrava se ne fosse andato uno della famiglia e ancora oggi a distanza di tanti anni rivedo sempre quel ragazzino che cammina per l'orticello con il suo amico luigino sulla spalla.
Gianfranco m.







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