domenica 20 gennaio 2013

Gatti Ritrovano il Padrone





                              I Gatti Possiedono Delle Capacita'




Di tanto in tanto sugli organi di stampa viene riportata la stupefacente avventura di un gatto ( o anche di un cane) che ha percorso centinaia di chilometri per ritrovare il proprio padrone. Gli esempi a tale riguardo sono numerosissimi.
 Nell’ aprile del 1977, in Francia, un gatto di nome Pomon si presentò ai suoi padroni, residenti a Fontainebleau: era partito, pare, due anni prima, da Sary, nel dipartimento di Var, situato a ben 900 chilometri di distanza.
Nel 1978, sempre in Francia, presso Vierzon, un altro gatto, Minouche, scappato dall’ auto dei suoi padroni ritornò alla loro abitazione, a Dole, a ben oltre 400 chilometri di distanza; il povero Minouche era smagrito e aveva tutte le unghie consumate.

 In Australia, circa una dozzina di anni fa, un gatto avrebbe percorso addirittura 2400 chilometri per ritrovare la casa del padrone, che l’aveva smarrito mentre si trovava in campeggio; costui raccontò: <<Era molto sporco e di una magrezza spaventosa, ma appena lo chiamai per nome i suoi occhi si illuminarono e cominciò a fare le fusa>>. Questi episodi acquistano un importanza notevole se si considera che il gatto non è per nulla portato a compiere delle lunghe camminate.

Una delle storie più raccontate, a tale proposito, è quella del Persiano Sugar, che viveva in California con i suoi padroni. Un giorno questi signori, avendo deciso di trasferirsi in Oklahoma, partirono dopo aver sistemato Sugar nel vano posteriore dell’automobile. Solo dopo diverse ore di viaggio, essi si accorsero che il gatto era sparito: evidentemente era saltato giù da un finestrino rimasto aperto. Rassegnati, i proprietari di Sugar continuarono il viaggio e raggiunsero la loro nuova residenza. Un giorno, dopo ben quattordici mesi, gli ex padroni di Sugar videro entrare un gatto dalla finestra della cucina; la prima cosa che fece la bestiola fu di saltare in braccio alla padrona di casa: era Sugar, riconoscibile da una malformazione all’anca, che aveva percorso circa 2500 chilometri!


 Nel suo libro Làme des animaux (L’anima degli animali) lo scrittore Jean Prieur riferisce la sbalorditiva avventura della gatta Amado, la quale percorse appena 25 chilometri, ma compì ugualmente un’impresa eccezionale se si tiene presente che era cieca. La gattina apparteneva a una vecchia contadina della Provenza la quale, ritenendosi prossima a morire, l’aveva affidata a un’amica residente a 25 chilometri di distanza, sull’altra sponda del Rodano. Quindici giorni dopo, l’ex proprietaria di Amado, avendo sentito un miagolio davanti alla porta di casa, andò ad aprire e riconobbe la sua Amado, ridotta in condizioni pietose, magrissima, tutta inzaccherata e con le zampine insanguinate. Come aveva potuto questa gatta cieca trovare la strada del ritorno, tenendo presente che nella zona, per un tratto di 20 chilometri, non esiste che un solo ponte per attraversare il Rodano?

 Questi esempi citati, sol alcuni fra i moltissimi esistenti, portano dunque ad ammettere che il gatto possiede le capacità di ritrovare il suo padrone. Il caso più frequente, quello del gatto che ritorna al suo precedente domicilio, è forse quello più spiegabile: l’animale vuole ritrovare i suoi padroni, spinto com’è dalla fame dall’inquietudine, dall’affetto e dal desiderio di riavere ciò che ha perduto e allora grazie a un processo ancora misterioso, si mette in cerca della direzione approssimativa che deve prendere.
Da quel momento il gatto ricorre al metodo di apprendimento per prove di errori, avanzando per mezzo di una serie di associazioni visive, olfattive, acustiche o di altro genere. Esso cerca un suono noto, per esempio di campane, degli odori conosciuti, delle strade già percorse. In altri termini, il gatto mette in funzione la sua memoria associativa.
 Di indizio in indizio, ritornando, se è il caso, sui propri passi esso finisce per raggiungere la meta…. purché questa non sia troppo lontana.

 "Questa spiegazione risulta meno convincente quando il gatto percorre distanze enormi, oppure quando raggiunge il suo padrone in un luogo nel quale non era mai stato".




PS: tutti i Gatti delle Foto non Sono i Reali protagonisti delle storie raccontate

Nessun commento: