martedì 16 aprile 2013

Gatti le Origini



 Prefazione


Il gatto possiede una notevole capacità di sopravvivenza, è un cacciatore paziente ed estremamente abile.

Gli speciali artigli retrattili e la dentatura affilata di cui è provvisto sono da considerarsi armi letali, che fanno del gatto un carnivoro perfetto.
Si tratta di un animale coraggioso e al tempo stesso prudente che, malgrado siano passati più di tremila anni dalla sua domesticazione, ha mantenuto, al di sotto della superficie, le reazioni innate e gli istinti selvaggi del miacide, il suo antenato cresciuto durante l'epoca dei dinosauri.

 Le Origini
Il gatto e il cane hanno avuto entrambi origine da un antenato comune, appartenente al gruppo dei miciadi (miacis), piccoli carnivori comparsi sulla terra circa 60 milioni di anni fa.

Da essi, 20 milioni di anni dopo, si divisero il gruppo degli aleuroidi (antenati dei gatti domestici) e quello degli arctoidi (antenati dei cani).

Gli aleuroidi, a loro volta, diedero origine a tre generi di animali: il genere a cui appartiene il ghepardo (Acinonyx), quello cui appartengono grandi felini come leoni e tigri (Panthera) e, infine, il genere proprio dei piccoli felini, come appunto il gatto domestico (Felis).

Quest'ultima specie ebbe dunque origine nel tardo Cretaceo (65 milioni di anni fa), sebbene i primi veri felini abbiano fatto la loro apparizione soltanto 12 milioni di anni fa, all'inizio del Pliocene.
Il gatto selvatico di oggi ha avuto come antenato diretto il gatto selvatico di Martelli, estinto alla metà del Pliocene.
Da esso si sono sviluppate tre forme: il gatto selvatico comune, quello africano e quello asiatico del deserto.

Da queste ultime due, ed in particolare dall'ultima, sembra abbia avuto origine il gatto domestico attuale.
Altri felini di più grandi dimensioni, ad esempio lo smilodon, felino dai denti a zanna e fortissimo predatore, si estinsero presto a causa, molto probabilmente, della scomparsa delle loro prede preferite.
L'attuale gatto domestico, quindi, non soltanto è il risultato genetico di una lunga serie di animali cacciatori, ma anche di predatori talmente affinati nell'arte della caccia da sopravvivere al selettivo corso dell'evoluzione.


I gatti come noi oggi li vediamo sono dei mammiferi appartenenti all'ordine dei Carnivori, famiglia dei Felidi, da cui la specie (Felis cattus).
Il gatto domestico, delle tre forme derivate dal gatto selvatico di Martelli, discende con tutta probabilità dal gatto selvatico nordafricano (Felis lybica).
Le più antiche notizie sull'addomesticamento di questo animale ci vengono infatti dall'antico Egitto, dove i gatti venivano tenuti in grandissima considerazione.
Si ritiene che il gatto domestico sia giunto in Europa attraverso i paesi del Vicino Oriente dov'era stato introdotto dall'Egitto.
Dal IV sec. d.C. i Romani lo impiegarono per la caccia di topi in sostituzione delle faine.
Solo verso la fine dell'ottocento, tuttavia, iniziò l'opera di selezione delle razze che oggi conosciamo.
Felis Pajeros

 Le Specie
Specie conosciute: molto simile al gatto domestico è il gatto selvatico (Felis silvestris), diffuso nelle foreste europee (ad eccezione della Scandinavia, dell'Islanda e dell'Irlanda), in Asia Minore e nel Caucaso.


Felis Viverrina

Legati all'Africa sono invece, il gatto selvatico fulvo (Felis silvestris lybica), quello dorato (Felis aurata) e il gatto guantato (Felis lybica maniculata), mentre popolano le vaste distese asiatiche razze come il gatto pescatore (Felis viverrina), quello del Bengala (Felis bengalensis) e di Temminck (Felis temmincki).
In America è noto il gatto tigre o tigrillo (Felis tigrina) e i gatti delle Pampas (Felis pajeros) e di Monte (Felis geoffroyi).










fonte
http://www.amicimiao.it/origini_del_gatto.htm

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