venerdì 28 dicembre 2012

Sostanze nutritive,




LE SOSTANZE NUTRITIVE


Proteine

Le proteine sono grandi molecole complesse che consistono di catene di "mattoni" molto più piccoli chiamati aminoacidi.
I gatti, come gli altri animali, richiedono nella loro dieta proteine che forniscano aminoacidi specifici, che il loro organismo non è in grado di sintetizzare, i cosiddetti aminoacidi essenziali (diversi da specie a specie). Durante la digestione le proteine vengono scisse in aminoacidi che sono poi riassemblati in nuove proteine, necessarie per la crescita e la riparazione dei tessuti, le difese immunitarie e la regolazione dei processi metabolici.

Il gatto, sia durante la crescita che da adulto, ha un maggior fabbisogno di proteine rispetto al cane. A differenza di altre specie i gatti non sono in grado di adattarsi ad una dieta a basso contenuto di proteine. Ciò può essere dovuto al fatto che durante il corso dell'evoluzione il gatto non è stato spinto ad adattarsi a una dieta a basso contenuto di proteine a causa del suo efficace comportamento predatorio, che ha garantito una dieta ricca di proteine della carne. Inoltre, la carne degli animali è a basso contenuto di carboidrati, che è la fonte abituale di zucchero nel sangue nella specie non carnivore. Grazie all’elevata assunzione di tessuti animali, il gatto ha la capacità di trasformare grandi quantità di proteine in glucosio e convertirle e immagazzinarle come grasso.

 Si raccomanda quindi che il consumo di proteine per il gatto adulto costituisca almeno il 25% del consumo giornaliero di calorie.

Le proteine non sono tutte uguali, ossia non tutte hanno lo stesso valore nutritivo. Le proteine differiscono tra loro nella composizione in aminoacidi e nella capacità di essere assimilate. La capacità di una proteina di essere utilizzata dall’organismo e la sua percentuale di aminoacidi utilizzabili definisce la sua qualità, detta valore biologico. L'uovo è composto da proteine del valore biologico più alto di tutte e definisce lo standard per valutare le altre proteine, infatti il suo valore biologico viene definito 100. Seguono da vicino la farina di pesce e il latte con un valore di 92, quindi la carne bovina con circa 78 e la farina di soia con 67. La farina di carne e ossa e il grano hanno un valore di circa 50 e il mais di 45. Certe sostanze non digeribili, come peli e piume, pur avendo un contenuto molto alto di proteine hanno un valore biologico è quasi nullo.

 Quindi non è solo importante la percentuale di proteine per definire la bontà di un alimento per gatti, ma anche la loro qualità. La seguente tabella indica il fabbisogno proteico del gatto secondo la fase di vita.

Percentuale consigliata di proteine
Gattini, gatte gravide e in lattazione
30%

Gatti adulti

25-30%

In gravidanza e lattazione le gatte vanno alimentate con cibo per gattini per fornire loro la quantità di proteine necessarie. Anche gli animali malati, deboli o debilitati hanno un maggiore fabbisogno di proteine.
 I gatti con malattie renali possono necessitare di una dieta con un tenore di proteine ridotto ma di alto valore biologico per attenuare gli effetti negativi sui reni del metabolismo proteico.

L'eccesso di proteine è dannoso quanto la carenza. Se un gatto sano mangia troppe proteine, una parte viene utilizzata per produrre calorie o convertita in grasso e non causa alcun danno; il resto viene escreto nelle urine e rappresenta un carico inutile per i reni che a lungo andare vengono danneggiati, determinando l'insorgenza di insufficienza renale
Lo stesso accade se l'alimento contiene proteine di scarsa qualità, come quelle derivate dai cereali, che non possono essere utilizzate in modo ottimale dall'organismo e vengono in buona parte eliminate dai reni sotto forma di prodotti di scarto.




Carboidrati

Il gatto non ha bisogno di carboidrati in quanto è in grado di ricavare energia dalla digestione delle proteine: in natura, le prede di cui il gatto si nutre gli forniscono una quota molto ridotta di carboidrati (circa il 5%, rappresentati dal contenuto del loro apparato digerente). Tuttavia possiede gli enzimi necessari a digerire e metabolizzare i carboidrati in modo che possano costituire un’utile fonte di energia.
 I gatti possono quindi essere alimentati con cereali, riso cotto e patate, purché in misura limitata
In realtà i mangimi commerciali in crocchette contengono quote piuttosto elevate di carboidrati, perché sono una fonte di calorie più economica delle proteine. I carboidrati sono inoltre indispensabili per la fabbricazione delle crocchette per mantenerne la consistenza, mentre i cibi umidi possono essere prodotti anche senza utilizzare carboidrati.

I carboidrati impiegati nei prodotti per gatti generalmente comprendono gli amidi di cereali come riso, frumento, mais, orzo e avena, cotti o estrusi per renderli più digeribili.


Problemi di salute connessi con i carboidrati


Anche se i carboidrati sono una parte importante del cibo secco commerciale per gatti, possono talvolta causare problemi di salute tra cui l'obesità e problemi digestivi. Sia un eccesso di carboidrati che di proteine possono causare obesità, ma i carboidrati sono spesso la fonte più abbondante di energia e possono essere facilmente convertiti in glucosio. Pertanto è preferibile scegliere alimenti che contengano una quota di carboidrati più bassa possibile.
Alcuni gatti digeriscono male i carboidrati e presentano segni di cattiva digestione di diversa intensità che possono comprendere eccessiva produzione di gas intestinale, gonfiore e diarrea. La causa è una carenza degli enzimi necessari alla digestione dei carboidrati, che non vengono digeriti ed assimilati, ma vanno incontro a fermentazioni anomale da parte dei batteri intestinali causando una loro crescita eccessiva e quindi diarrea.
L'intolleranza al lattosio è una forma comune di maldigestione. Gli animali giovani producono l'enzima lattasi, che scompone lo zucchero del latte, il lattosio. 
Spesso con la crescita cessa la produzione di lattasi. Quando l'animale consuma prodotti lattiero-caseari, il lattosio non viene digerito e causa diarrea.

 I gatti hanno diversi livelli di tolleranza per la quantità di carboidrati che possono digerire. Mentre molti gatti possono tollerare il livello di carboidrati presenti nella maggior parte dei cibi per gatti, alcuni sviluppano problemi digestivi se consumano questi alimenti. Passando ad una dieta con un minor contenuto di carboidrati i disturbi digestivi si risolvono in poco tempo.


Vitamine
Le vitamine si dividono in vitamine liposolubili, che sono in grado di accumularsi nell’organismo (vitamina A, E, D e K) e vitamine idrosolubili, il cui eccesso è immediatamente eliminato (vitamina C e del gruppo B).

Vitamina A La vitamina A è conosciuta soprattutto per la sua importanza nella visione. E' anche coinvolta in altri processi, come ad esempio la funzione delle membrane cellulari e la crescita delle ossa e dei denti. Il beta carotene presente nei vegetali è usato da molti mammiferi come precursore della vitamina A.
 Il gatto, invece, non è in grado di convertire il beta carotene in vitamina A e deve pertanto ottenere la vitamina A dagli alimenti di origine animale.
Buone fonti per il gatto sono organi come il fegato e i reni, mentre il tessuto muscolare è relativamente scarso di questa vitamina. Tuttavia, è importante tenere presente che l’eccesso di vitamina A può essere nociva quanto la carenza: i gatti alimentati con quantità rilevanti di fegato crudo sviluppano una condizione nota come ipervitaminosi A, che si manifesta con letargia, mantello arruffato, rigidità della spina dorsale e altri problemi scheletrici.

Il fabbisogno giornaliero di un gatto adulto è di circa 650-850 Unità Internazionali, presenti in appena 5 g di fegato bovino.

 Il fegato non va somministrato ai gatti più di una volta alla settimana e sempre in piccola quantità.

Vitamina D La vitamina D è coinvolta nel metabolismo del calcio e quindi dello scheletro. I tessuti animali hanno un basso contenuto di calcio perciò la dieta del gatto deve essere integrata con questo minerale.
Una carenza di vitamina D e/o di calcio causano il rachitismo. Tuttavia, i gatti hanno un fabbisogno molto limitato di vitamina D, e quando la quantità di calcio e il suo rapporto con il fosforo nella dieta sono normali, il rachitismo vero è molto raro. La vitamina D si forma nell’organismo anche per esposizione alla luce solare.

Vitamina E Anche se molto raramente, nei gatti può verificarsi la carenza di vitamina E, soprattutto se vengono somministrati alimenti contenenti grandi quantità di grassi insaturi senza aggiunta di antiossidanti. I grassi insaturi si ossidano e irrancidiscono facilmente, causando di conseguenza la distruzione della vitamina E presente. La carenza di vitamina E causa la steatite, l'infiammazione del grasso, e si può verificare con un’alimentazione a base di tonno rosso, che non contiene antiossidanti o un’integrazione di vitamina E.

 Gli alimenti di marca contenenti tonno sono adeguatamente protetti in questo senso e non causano problemi.

Vitamina C Contrariamente alle persone e ai porcellini d’India, i gatti non hanno bisogno di vitamina C in quanto il loro organismo è in grado di produrla.

Le vitamine del gruppo B Le vitamine idrosolubili che sono importanti nella nutrizione del gatto sono tutte quelle del gruppo B. La vitamina B1, o tiamina, è necessaria in quantità relativamente elevate nel gatto. Poiché viene progressivamente distrutta dal riscaldamento, viene aggiunta durante la produzione degli alimenti commerciali. La vitamina B1 viene distrutta anche quando si cucina in casa la carne, che risulta quindi carente. Le diete a base di pesce crudo possono tradursi in una carenza di B1, a causa della presenza di tiaminasi che distrugge la vitamina.

Minerali

I minerali possono essere suddivisi in due gruppi, i macroelementi (es. il calcio) che sono necessari in grande quantità e i microelementi o minerali traccia che sono necessari in quantità molto minore.
Quasi tutto il calcio del corpo (il 99% circa) è contenuto nello scheletro e nei denti. I tessuti molli come carni e frattaglie contengono livelli di calcio molto bassi e se sono somministrati come unica fonte di cibo causano una carenza di calcio.
 I prodotti commerciali di buona qualità vengono integrati con la corretta quantità di calcio e sono completi. Il latte è una buona fonte di calcio, purtroppo alcuni gatti non sono in grado di tollerare lo zucchero del latte (il lattosio), a causa di un’insufficiente quantità di enzima lattasi, importante per la digestione di lattosio. Molti gatti, in particolare di razza Siamese, non gradiscono affatto il latte.

 Gli alimenti di buona marca apportano una quantità sufficiente di micro e macroelementi.

Acqua

L'acqua è il nutriente più importante necessario per sostenere la vita. A dispetto delle credenze popolari, i gatti richiedono acqua fresca e pulita durante tutto il giorno, anche se bevono pure latte.










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