"Morire - questo a un gatto non si fa."
Una splendida poesia di Wislawa Szymborska
Dettagliata, struggente, verissima poesia sul gatto ...
a cura di Adriana Silvestro
Una splendida poesia di Wislawa Szymborska
Dettagliata, struggente, verissima poesia sul gatto ...
a cura di Adriana Silvestro
Non penseremmo mai, forse, del silenzioso, disobbediente, distante, indipendente GATTO che potrebbe “morire” della nostra scomparsa. Ma non è così: “Morire – questo a un gatto non si fa ...”. Lui lo saprà che i passi per le scale non sono più gli stessi, che la sua ciotolina non è più riempita dalla stessa mano. “Qui c'era qualcuno, c'era, e poi d'un tratto è scomparso, e si ostina a non esserci.” E lui si ostinerebbe a cercarci allo stesso modo, senza tregua, perché è difficile che un gatto si convinca di qualcosa che proprio non vuole. I conti non gli torneranno mai. Ricordiamocene quando lo accarezziamo. E anche quando si dà quelle sue “arie da gatto” ... E quando ci viene incontro "come se proprio non ne avesse voglia, su zampe molto offese."
"Il gatto in un appartamento vuoto"
(Wislawa Szymborska)
Morire - questo a un gatto non si fa.
Perché cosa può fare il gatto in un appartamento vuoto?
Arrampicarsi sulle pareti.
Strofinarsi tra i mobili.
Qui niente sembra cambiato,
eppure tutto è mutato.
Niente sembra spostato,
eppure tutto è fuori posto.
E la sera la lampada non brilla più.
Si sentono passi sulle scale,
ma non sono quelli.
Anche la mano che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima.
Qualcosa qui non comincia
alla sua solita ora.
Qualcosa qui non accade
come dovrebbe.
Qui c'era qualcuno, c'era,
e poi d'un tratto è scomparso,
e si ostina a non esserci.
In ogni armadio si è guardato.
Sui ripiani è corso.
Sotto il tappeto si è controllato.
Si è perfino infranto il divieto
di sparpagliare le carte.
Cos'altro si può fare.
Aspettare e dormire.
Che provi solo a tornare,
che si faccia vedere.
Imparerà allora che con un gatto così non si fa.
Gli si andrà incontro come se proprio non se ne avesse voglia,
pian pianino,
su zampe molto offese.
E all'inizio niente salti né squittii.
(Wislawa Szymborska, -Bnin (Kórnik, Polonia), 2 luglio 1923- Premio Nobel per la Letteratura 1996)
"Il gatto in un appartamento vuoto"
(Wislawa Szymborska)
Morire - questo a un gatto non si fa.
Perché cosa può fare il gatto in un appartamento vuoto?
Arrampicarsi sulle pareti.
Strofinarsi tra i mobili.
Qui niente sembra cambiato,
eppure tutto è mutato.
Niente sembra spostato,
eppure tutto è fuori posto.
E la sera la lampada non brilla più.
Si sentono passi sulle scale,
ma non sono quelli.
Anche la mano che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima.
Qualcosa qui non comincia
alla sua solita ora.
Qualcosa qui non accade
come dovrebbe.
Qui c'era qualcuno, c'era,
e poi d'un tratto è scomparso,
e si ostina a non esserci.
In ogni armadio si è guardato.
Sui ripiani è corso.
Sotto il tappeto si è controllato.
Si è perfino infranto il divieto
di sparpagliare le carte.
Cos'altro si può fare.
Aspettare e dormire.
Che provi solo a tornare,
che si faccia vedere.
Imparerà allora che con un gatto così non si fa.
Gli si andrà incontro come se proprio non se ne avesse voglia,
pian pianino,
su zampe molto offese.
E all'inizio niente salti né squittii.
(Wislawa Szymborska, -Bnin (Kórnik, Polonia), 2 luglio 1923- Premio Nobel per la Letteratura 1996)
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