venerdì 20 settembre 2013

Gli occhi Leggendari del Gatto



Gli occhi del gatto: ipnotici, magnetici, abbaglianti. Perché ci appaiono così?


I gatti vedono al buio? La loro vista è superiore alla nostra? Perché ci fissano in quel modo "imbarazzante"? 
Tutto sui suoi incredibili e leggendari occhi.
pubblicato Martedì, 9 Settembre 2008 alle ore in Pet Mind
A cura di Adriana Silvestro

Di certo poche cose sono così misteriose, attraenti e magnetiche come lo sguardo di un gatto. Sono i suoi occhi ad averlo reso un animale che all’umanità ha ispirato i sentimenti più disparati: dall’adorazione, in quanto considerato una divinità, fino al più assurdo e cieco terrore che lo annoverava tra gli inviati del demonio.

Indubbiamente, il suo modo di guardare è unico. Ma i motivi per il quali ci appare così, non riguardano tanto la sua anima, quanto la struttura fisica dei suoi occhi.

1. Uno dei motivi per cui gli occhi del gatto sono diventati “leggendari” nell’immaginario umano, è la loro dimensione rispetto alle dimensioni del suo corpo. In proporzione alle sue misure, i suoi occhi sono i più grandi di tutti i carnivori.
Il diametro medio dell’occhio di un gatto è di 21 millimetri. Quello del nostro è di 24 millimetri. Ma noi siamo molto più grandi di un gatto! Perciò, quando lo si guarda, la prima cosa che appare sono proprio i suoi occhi: sono enormi rispetto alle proporzioni cui siamo abituati noi.

2. Ma non solo: hanno anche un’altra particolarità: sono incredibilmente sporgenti. Avere i globi oculari così sporgenti dota il gatto di un’altra capacità visiva particolare: il suo angolo visivo è di 280 gradi, cioè è molto ampio. Quindi un gatto può controllare anche ciò che accade ai suoi lati come se lo stesse osservando frontalmente. E’ chiaro che, essendo lui un piccolo predatore, solitario e prevalentemente notturno, ma anche una piccola preda, quanto maggiore è il suo campo d’osservazione, tanto meglio è per la sua sopravvivenza. I globi sporgenti, poi, gli permettono anche di valutare meglio la distanza tra lui e gli “oggetti” che lo circondano.

3. Avete mai sentito dire che i gatti vedono al buio? Bene: siamo dolenti di deludervi, ma non è vero. E’ vero invece che per vedere hanno bisogno di molta meno luce di noi. Questo perché, dietro la retina, hanno il cosiddetto “tapetum lucidum”, cioè degli strati di cellule simili a specchi, che gli consentono di riflettere la luce e di rinviarla. I suoi occhi possono catturare anche il più flebile impulso luminoso ed è per questo che sono in grado di vedere con un sesto della quantità di luce necessaria a noi. E questa è anche la ragione per cui, gli occhi dei gatti di notte, illuminati dai fari di un’auto, brillano verde oppure oro, in quel modo così … Abbagliante.

4. Le sue pupille, poi, sono in grado di dilatarsi fino al 90% della superficie dell’occhio (è una delle caratteristiche visibili più evidenti del suo “magico” occhio”), perciò il gatto caccia anche con pochissima luce, all’alba o al tramonto.
La sua vista notturna è quindi molto superiore alla nostra. Quando la luce invece aumenta, le sue pupille si restringono fino a diventare due sottilissime fessure longitudinali. Insomma, gli occhi di un gatto sono molto meglio di qualsiasi modello di occhiali da sole!

5. La ragione per cui il gatto può fissarci così a lungo con i suoi grandi occhi completamente aperti, non è quella di volerci ipnotizzare per ordinarci poi di consegnargli tutti i filetti e le polpette di casa… Il motivo è strettamente fisico: alle sue lacrime manca infatti un enzima, il Lysozyme. Il Lysozyme è un antibatterico che gli esseri umani e gli altri animali spargono sulla superficie dell’occhio ogni volta che abbassano le palpebre. Bene: il gatto questo enzima non lo ha. Quindi, ogni volta che chiude gli occhi, li mette in pericolo, perché le sue lacrime spargono sulla cornea potenziali agenti infettanti che si trovano nell’aria.

6.  E cosa dire del suo sguardo che sembra fissare il vuoto? Per molto tempo si è pensato che il gatto vedesse cose per noi invisibili. Cioè che avesse una vista molto più acuta della nostra. Ed invece, non è così. Il gatto, in realtà, ha visto qualcosa che noi non abbiamo proprio visto, e… Aspetta che passi! Sì, perché è questa la sua tecnica di caccia: avvistamento, attesa, balzo.
Il gatto vede una preda; la preda si nasconde; lui non fissa il punto in cui la preda si è nascosta, ma un punto in cui pensa che la preda passerà tentando di fuggire e di trovare un nuovo nascondiglio. Quando la preda passa per il punto del suo campo visivo che sta tenendo sotto controllo… Paf!… Un balzo e l’afferra.
Quindi, quando vediamo un gatto che ci sembra fissi il vuoto, più che domandarci: “Chissà cosa sta pensando…”. Dovremmo chiederci: “Chissà cosa o chi sta aspettando…”

7. Invece, rispetto a noi, i gatti vedono molti meno dettagli: l’oggetto più piccolo che riescono a vedere è otto volte più grande rispetto a quello che possiamo vedere noi. Diciamo: i nostro occhi sono dei microscopi molto più potenti dei suoi.

8. Ad ulteriore protezione dei loro preziosissimi occhi, i gatti poi possiedono una terza palpebra, detta “membrana nittitante”, che chiude l’occhio partendo dal centro per salire poi diagonalmente. Questa terza palpebra difende i suoi occhi da “agenti esterni” e, soprattutto, ulteriormente dalla luce eccessiva.

9. Ed infine: i colori. Bene: se pensate che un bel maglione rosso vi renderà più seducenti agli occhi del vostro gatto, desistete, perché lui il colore rosso non lo distingue. In realtà, non gli serve un granché: le sue prede sono per lo più grigie e marroni. E già al tramonto il rosso diventa meno distinguibile. Vede invece bene il blu, il verde e il giallo.

Conoscere questo particolare non è tanto irrilevante. Per esempio, è utile ricordarlo quando gli si vuole regalare un bell’accessorio nuovo. Scegliamo magari una brillante ciotola rossa o una soffice cuccia amaranto E invece a lui apparirà miseramente e irrimediabilmente grigia!… (…Magari grigio topo… Be’, in questo caso dovrebbe piacergli).
Tutte queste spiegazioni oggettive e scientifiche renderanno gli occhi di un gatto meno ipnotici, inspiegabilmente attraenti, fino ad apparirci magici? Crediamo proprio di no.
Ricordiamo il parere di Leonardo Da Vinci, il quale, dopo averlo studiato ed osservato e averne fatti molti disegni, affermò : “Il più piccolo dei felini, il gatto, è il capolavoro della natura”.Sicuramente, tale perfezione inizia dai suoi occhi.

Fonte
http://www.farminachannel.com/gattini_articolo.php?articolo=884

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