martedì 5 marzo 2013

Le Razze - Gatto Norvegese delle Foreste



Classificazione FIFe e cenni storici

Paese d'origine: Norvegia.
Si suppone che gli antenati del Norvegese delle Foreste (il nome in norvegese è Nork Skaukatt) siano esemplari a pelo lungo trovati in Turchia o altrove (probabilmente simili a quelli che oggi chiamiamo Angora Turco) e portati in Scandinavia da navigatori vichinghi, intorno al IX secolo d.C.
Molti documenti attestano che gatti a pelo lungo e con folta coda frangiata vivevano nelle foreste norvegesi da tempo immemorabile: si trattava probabilmente degli antenati degli attuali Norvegesi delle Foreste. Avvicinati dall'uomo, sono diventati frequentatori abituali delle fattorie, dove si resero utili nella caccia ai topi e agli altri animali molesti.
La prima presentazione ufficiale a una mostra felina risale al 1912.
Successivamente è stato svolto un lungo lavoro di selezione per stabilizzare lo standard di razza.
Il Norvegese delle Foreste è stato riconosciuto a livello internazionale nel 1977.
Oggi viene allevato in molti paesi, ma molti esemplari vivono ancora allo stato selvatico.

Aspetto generale

L'aspetto è molto simile al Maine Coon, dal quale si differenzia fondamentalmente per la forma della testa: nel Maine è più lunga, con il muso squadrato e profilo leggermente ricurvo, mentre quella del Norvegese è più triangolare e con il naso dritto.
 Inoltre il pelo è tendenzialmente più ispido e grasso rispetto a quello del Maine.
 Il pelo è impermeabile e adatto a sopportare le temperature rigide del Paese di origine.
Anche da piccoli presentano pelo lungo, anche se ci vogliono almeno due anni perchè raggiunga il suo aspetto migliore; lo sviluppo completo del gatto si raggiunge a tre anni.

Carattere

Rispetto al Maine è meno mansueto.
 L'indole è comunque socievole e pacifica, anche se all'occorrenza sa essere vivace e attivo.
 Sa adattarsi bene anche alla vita domestica ma è necessario dargli la possibilità di sfogare in qualche modo le energie.
 Amano molto arrampicarsi e giocare (specie con topini finti, in mancanza di quelli veri) fino a tarda età.
Intelligenti e affettuosi sia con gli adulti che con i bambini, creano un legame particolare con un membro della famiglia.
Amano le coccole e le carezze, anche se meno rispetto ad altre razze a pelo lungo o semi-lungo.

Raramente danno problemi di convivenza con il cane.

 Dato lo spiccato istinto territoriale, sono difficili le convivenze tra maschi; tali problemi non si hanno con soggetti sterilizzati e con femmine, purché sia adeguato lo spazio a disposizione.
Sono gatti estremamente curiosi.

Cura

Il pelo, grasso e idrorepellente, del Norvegese delle Foreste ha bisogno di pochissime cure.
E' sufficiente una pulizia una volta al mese e una passata con pettine di materiale naturale a denti larghi, evitando di danneggiare il delicato sottopelo.
 Durante la breve ma intensa muta, il Norvegese delle Foreste si presente simile a un gatto a pelo corto con coda vistosamente pelosa.
In questo periodo (primavera) è necessario pettinarlo spesso, per evitare che, leccandosi, ne possa ingerire una grande quantità.
Il lavaggio con acqua è sconsigliato.
Le orecchie devono essere pulite solo al bisogno, con prodotto appositamente formulato: dopo aver applicato poche gocce e aver massaggiato delicatamente il padiglione auricolare, rimuovere il prodotto con un panno umido.

Varietà di colore

Sono allevati solo nei colori naturali, mentre non sono riconosciuti i colori ottenuti da ibridazione (cioè quelli che derivano dal fattore himalayano, tipico del Siamese e del Birmano, il lilla, il cannella e il cioccolato.
 Il colore del mantello e la sua distribuzione non sono considerati parametri importanti, a differenza della costituzione robusta e della qualità del pelo.
I mantelli più diffusi sono il tabby classico nero e il tabby striato, con o senza macchie bianche.
Il colore degli occhi varia dal verde al giallo, al bronzo; rari gli esemplari con occhi blu e impari.

Categoria: Pelo Semi Lungo.

Corporatura: grande, con corpo piuttosto lungo, robusto, con struttura ossea solida; i maschi devono essere più imponenti delle femmine.
Testa: triangolare, di buona altezza quando vista di profilo; mento forte; naso dritto e senza stop.
Orecchie: grandi, larghe alla base e piazzate alte e aperte, con punta ornata da ciuffetti di peli, come quelli della lince, e altri lunghi peli che spuntano dal padiglione auricolare.
Occhi: a mandorla, leggermente obliqui, vivaci ed espressivi.
Zampe: robuste, alte, quelle posteriori devono essere ben dritte, mentre quelle posteriori possono anche essere leggermente divaricate; quelle posteriori sono più lunghe delle anteriori.
Piedi: grandi, arrotondati e proporzionati alle zampe.
Coda: lunga e folta; distesa arriva almeno alle scapole.
Pelo: semilungo; il sottopelo lanoso è ricoperto da un pelo di copertura lucido e idrorepellente che è formato da peli lunghi, grossi e lucidi che coprono la schiena e i fianchi; tranne che nel periodo estivo, il gatto deve avere gorgiera e fianchi adornati da una lunga pelliccia.
  I maschi presentano un mantello più sontuoso delle femmine. 

Difetti: dimensioni ridotte e struttura sottile; testa rotonda o quadrata; orecchie piccole, poste troppo basse o troppo vicine; zampe corte, sottili; coda corta; pelo arido o infeltrito.

Fonte
http://www.agraria.org/gatti/norvegesedelleforeste.htm

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