Willow, gatta «on the road» ritrovata a 3.500 km da casa
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAabOi1UkfckL_kFxQ01bar_X6QcyzT-JDZS6_GYvRwB2_P9Uhc-4P3qu_zuI9ca_vflUnDtSjbTPLq4oRo-sxy-HNyH3TnXhDvyz3LiyI2GzQLM6bycrEgeATXiKuIxG0xR3HcChG-is/s1600/Willow-gatta-on-the-road-anteprima-240x263-472265.jpg) |
willow |
Tanti misteri e una sola certezza riguardo la micia
«vagabonda» Willow: è scomparsa in
Colorado ed è stata ritrovata
cinque anni dopo
a New York.
Ecco la sua storia.
Scomparsa in Colorado, ritrovata cinque anni dopo nel cuore di Manhattan, a quasi 2mila miglia (3.500 km) di distanza. È la storia di Willow, gatta calico in viaggio sulle strade degli Stati Uniti. On the road, proprio come narrava Jack Kerouac.
Prima di iniziare il suo lungo pellegrinaggio, cinque anni fa, viveva, infatti, in
Colorado, all'ombra delle Montagne Rocciose.
Poi la fuga. Il lungo silenzio. E
oggi, magicamente, la ricomparsa, niente meno che nell'isola di
Manhattan, il cuore di New York, dove è stata ritrovata, appunto, mercoledì.
Un uomo l'ha scovata
sulla ventesima strada est, l'ha raccolta e coccolata un po' e poi l'ha portata al più vicino
rifugio per animali.
E' lì che è stata identificata.
Grazie
al microchip che portava sottopelle non ci sono dubbi sulla sua identità: è proprio la vagabonda che un giorno di
5 anni fa sfuggì alla famiglia
Squires di Boulder, in
Colorado.
Il microchip ha consentito, infatti, di avviare le procedure per risalire ai proprietari e dargli la buona notizia e dirgli che potevano andare a riprendersela quando volevano.
Gli ci vorrà un po', ma di certo non quello che
la loro gatta ha impiegato a finire dall'altra parte degli Stati Uniti.
MISTERO «ON THE ROAD».
Come abbia potuto percorrere la distanza tra
Boulder e la «grande mela» non si sa e probabilmente non lo si saprà mai.
Di certo c'è solo che la distanza minima, salvo cioè deviazioni lungo il percorso, è
2mila miglia (3.500 km).
Il resto è tutto un mistero.
Non si sa se li abbia percorsi tutti con le sue zampe o se sia magari stata trovata da qualche
newyorkese vacanziero che ha pensato di portarla con sé a casa e che poi non l'ha accudita a dovere, lasciandola scappare
(o, peggio, abbandonandola).
E non si sa neppure come sia sopravvissuta in tutto questo tempo, se seguita da qualcuno o dovendosi reinventare
«street cat».
La direttrice
dell'Animal Care,
Julie Bank, ha spiegato che, al momento del ritrovamento, la micia era in buona salute e che dall'aspetto appariva come un gatto che ha ricevuto diverse attenzioni.
Insomma, non ha passato la sua vita tra
le strade di Manhattan e resta il mistero su chi siano stati i suoi compagni di vita in questi cinque anni.
Quello che è certo è che la micia potrà ora tornare a vivere nel suo ambiente,
secondo il più classico degli «happy ending».
DATA PER MORTA.
I suoi proprietari si guardano bene, infatti, dal pensare di lasciarla là dove è stata ritrovata, visto il tempo trascorso.
La micia aveva lasciato la famiglia alla fine del
2006, quando alcuni operai che stavano effettuando dei lavori di ristrutturazione in casa lasciarono inavvertitamente
una porta aperta, dandole l'occasione di andare ad esplorare nuovi spazi aperti.
Da allora se ne erano perse le tracce. Ormai disperavano di poterla riabbracciare:
«Attorno a casa nostra ci sono molti coyote e gufi» ha spiegato
Jamie Squires al
New York Times, che ha raccontato l'incredibile storia.
La credevano morta insomma, anche perché, nonostante le intense ricerche, non avevano avuto alcun riscontro positivo.
«Abbiamo messo avvisi con la sua foto ovunque e pubblicato anche un'inserzione su Craigslist. Ma sinceramente ormai ci eravamo convinti che fosse stata sbranata da un coyote».
FERMATA DA UN MICROCHIP.
Potete immaginare, quindi, come si sono sentiti al momento della felice comunicazione.
Jamie e il marito Chris sono rimasti di sasso quando hanno ricevuto la telefonata
dell'Animal Care and Control, l'altro giorno, che li avvisava del ritrovamento del gatto e del suo ricovero in un rifugio comunale.
«Eravamo choccati, ma quando abbiamo visto la foto che ci hanno mandato una foto abbiamo capito subito che era proprio lei, la nostra Willow». D'altra parte il
microchip non mente e questa volta ha proprio dimostrato tutta la sua utilità.
Chi mai avrebbe potuto sospettare che quella gatta di strada appena ritrovata all'ombra dei grattacieli di New York, solo 5 anni prima aveva ben altre
cime a sovrastarla?! Nessuno! E, non solo i suoi padroni non avrebbero mai potuto riabbracciarla, ma oggi noi non saremmo qui a raccontare la sua incredibile storia. Ah, se potesse
raccontarla lei in persona.
Chissà quante ne ha viste, quanti aneddoti e quanti segreti avrebbe da rivelarci!!! Ma magari lo farà... sotto al caminetto, la notte di Natale, ad esempio, nel più tradizionale dei ritrovi familiari, dove gli
Squires hanno già detto che potranno
«tornare a mettere anche la sua piccola calzetta».
Le procedure per il
«rimpatrio» sono, infatti, in corso e presto
Willow tornerà a casa.
«I ragazzi non stanno più nella pelle, non vedono l'ora di rivederla», ha confermato
Jamie Squires al NyTimes, alludendo ai due figli più grandi che, all'epoca della scomparsa, avevano
12 e 5 anni.
Si ritroveranno tutti un po'
più invecchiati. Ma anche con qualche novità. Dopo la fuga di
Willow la famiglia si è allargata grazie all'arrivo del terzo figlio, che oggi ha tre anni e di
Zoe, un mastino inglese che ora dovrà fare conoscenza con la
«gatta di casa».
A dargli una mano a socializzare ci penserà l'altro cane della famiglia
Squires, un labrador di nome
Roscoe, che, invece, c'era già.
Naturalmente, sia
Zoe che Roscoe sono "microcippati".
«Tutti i nostri animali domestici lo sono - ha detto la signora
Squires al quotidiano newyorkese, - e se fosse - azzarda vista l'esperienza con
Willow metterei il microchip anche ai miei figli».
Fonte
http://gattivity.blogosfere.it/2011/09/willow-gatta-on-the-road-ritrovata-a-3500-km-da-casa.html