giovedì 21 aprile 2016

Vengono abbandonati insieme, il cane protegge il suo amico gatto paralizzato




I protagonisti della storia di oggi sono Ruth e Idgie, un gatto ed un cane la cui storia non è ancora molto chiara ma che hanno dato prova che la vera amicizia esiste.



  Tre anni fa furono trovati in un vialetto privato in una zona rurale della Florida e sembrava abbastanza chiaro che fossero stati abbandonati. Non si sa come abbiano fatto a finire lì, ma sono stati trovati avvinghiati l’uno all’altro. Idgie, il cane, era ricoperto di formiche e piuttosto guardingo: vegliava sul micio Ruth perchè era paralizzato e non voleva che gli accedesse nulla di male.

Portati al “Seminole County Animal Services”, poco dopo furono adottati da Jackie Borum, la proprietaria di un negozio di toelettatura per animali a Lake Mary in Florida. È stata lei a dare loro i nomi di Ruth e Idgie.

Ben presto i due diventano la mascotte del negozio, ricevono amore da tutti i clienti che lo frequentano e non perdono occasione per ricevere coccole e carezze extra.

  Ruth e Idgie non si separano mai e il loro legame è sempre più forte: il cagnolino non ha mai smesso in tutti questi anni di vegliare sul micio e fa sempre in modo di esserci per lui. Se qualcuno si avvicina a Ruth, Idgie si assicura prima che la persona non abbia cattive intenzioni, lo annusa, lo studia e poi decide se può avvicinarsi al suo amico.







Ma non finisce qui. La storia di questi due amici ha ispirato particolarmente Jackie. Sono diventati la mascotte di un’organizzazione di cui lei è presidentessa, la “Project Paws”, che raccoglie fondi con lo scopo di aiutare gli animali in difficoltà e bisognosi di cure mediche. Questo video vi mostra la bellissima storia di questi due inseparabili amici.








Fonte
http://www.gcomegatto.it/vengono-abbandonati-insieme-il-cane-protegge-il-suo-amico-gatto-paralizzato/

lunedì 7 marzo 2016

Panda: la gatta innamorata




Panda: la gatta innamorata del suo piccolo umano da prima che nascesse






Questa gatta veglia sul suo piccolo umano da prima che lui nascesse.

Panda, è una bella gattona di 2 anni che in casa si è assunta il ruolo di una baby-sitter un po’ improbabile, ma assolutamente adorabile.



Quando Panda è stata adottata ed è arrivata nella sua nuova casa, si è da subito attaccata moltissimo alla sua mamma umana Liel Ainmar Assayag.

"Ha legato con me immediatamente! Dorme con me, vuole le coccole sempre da me. Quando sono rimasta incinta ha iniziato a seguirmi in giro per casa, strofinando la testa sulla mia pancia, facendo le fusa" ha raccontato Liel a Love Meow.

Quando è nato il bambino, Panda in un primo momento era un po' confusa, ma le è bastato annusarlo: è come se in quel momento avesse riconosciuto che era il suo fratellino, quello che aveva coccolato attraverso il pancione per tutto il tempo.

"Ora, dopo 3 mesi, salta sul letto accanto a Sean, lo annusa, si siede accanto a lui. Si può vedere chiaramente che lo ama alla follia!" dice Liel.

"I gatti non sono ammessi nella culla del bambino quando lui è lì, ma ogni volta che lo metto nella culla riesco a vedere un sacco di peli di gatto dappertutto. Tengono calda la culla per lui quando non c’è. Mi chiamano di notte, quando il bambino piange e in quei casi si sdraiano accanto a lui per farlo sentire al sicuro...".

Panda non è l'unico gatto in casa che adora il suo fratellino: Sean ha un sacco di compagni pelosi che lo amano e lo proteggono.




Per quello che ne sappiamo, potrebbe essere parte di un piano per governare finalmente il mondo allevando piccoli schiavi umani. O forse è solo amore felino. Speriamo che sia amore!


Foto e Fonte: Love Meow

mercoledì 28 ottobre 2015

Strage di gatti neri per Halloween



Ci risiamo rieccoci ad Halloween e come ogni anno le solite raccomandazioni.

Messe nere e sacrifici: ad Halloween c'è chi vuole fare la festa ai gatti neri.

Quelli a rischio nella notte del 31 ottobre sarebbero «migliaia - secondo Lorenzo Croce, presidente dell'associazione animalista Aidaa - uccisi e sacrificati da gruppi di satanisti fai da te, in un non ben definito rito della magia nella notte delle streghe». Le zone italiane più a rischio sono proprio Terni e Perugia, «dove lo scorso anno - spiega Croce all'Adnkronos - abbiamo beccato un gruppo che faceva un rito esoterico dentro una chiesa sconsacrata«. Altro luoghi off limits in questo periodo per i gatti neri, sempre secondo l'associazione, il Piemonte, il varesotto, la zona a cavallo tra Viterbo e Roma.

 Per fronteggiare questo fenomeno «in diminuzione ma pur sempre allarmante», l'Aidaa ha organizzato, nei giorni a cavallo del 31 ottobre «ronde formate da gruppi di quattro persone che vigilano su sessanta obiettivi (quelli dove sappiamo che si svolgono riti satanici), per controllare che non si verifichino ancora sacrifici di gatti neri o altri animali».
 
Dalle 22 alle 2 della notte, «i pattuglioni gireranno armati di solo telefono e torce pronti a chiamare la polizia nel momento in cui verificassero situazioni allarmanti».
 
I luoghi preferiti dove “consumare” questi sacrifici sono cimiteri, ex chiese sconsacrate e boschi.
Secondo le stime dell'Aidaa, «che arrivano da segnalazioni fatte all'associazione» ogni anno in totale sono almeno 35mila i gatti neri che vengono uccisi.
 Nonostante l'allarme, l'Aidda avverte: «Non vogliamo fare nessuna “caccia alle streghe”. La situazione, anche se rimane preoccupante è in netto miglioramento».
 A chi ha un gatto nero in casa, il presidente Croce dice: «Nessuna isteria, però in questi giorni, dategli un occhio in più».

Fonte:
 http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/strage_di_gatti_neri_per_halloween_quot_ci_fanno_i_riti_satanici_attenti_al_vostro_quot/notizie/341180.shtml


lunedì 12 ottobre 2015

Gatto impaurito che nasconde la sua testa : immagine virale sul web






Gatto impaurito nasconde la sua testa: la foto diventa virale 




Diamo per scontato che i gatti, essendo creature indipendenti, provino meno dolore nell’essere abbandonati. Ma una fotografia, diventata virale, dimostra il contrario. Un’immagine straziante, condivisa dalla Philadelphia Animal Welfare Society (PAWS) che si occupa di animali abbandonati.

Un gatto è stato trovato per le vie di Philadelphia da un bambino che l’ha soccorso, mettendolo nel suo zaino e portandolo nel centro dell’associazione che si occupa di protezione animali. L’animale era così spaventato e triste per l’abbandono che non appena è stato preso tra le braccia del volontario, ha subito nascosto il suo muso, raggomitolando il più possibile il suo corpo, per rendersi invisibile: “La sua reazione iniziale è stata la cosa più triste che abbiamo visto”, hanno commentato i volontari, spiegando che la gattina “era terrorizzata e così depressa da non voler mangiare”.

Dopo qualche ora, l’animale si è lasciato accarezzare la testa e lentamente ha accettato dei bocconcini golosi. La bocca presentava un gonfiore, dovuto probabilmente a qualche violenza. All’indomani del suo ricovero, la micia si era un po’ tranquillizzata e fortunatamente è stata subita adottata.

La sua nuova famiglia ha pubblicato la notizia del suo arrivo nella nuova casa, con una fotografia in cui la gatta, sempre con diffidenza e timore ha iniziato ad esplorare le stanze: “Fin qui, tutto bene. E ‘stata qui un paio di minuti ad esplorare la sua stanza. La prossima tappa sarà qualcosa di delizioso da mangiare!”

Un’esperienza condivisa dall’associazione per ricordare il trauma vissuto da questi poveri animali che dopo essere stati protetti e coccolati vengono scaricati dai loro proprietari incuranti del loro destino e della loro sofferenza. Nonostante le ricerche abbiamo evidenziato che i gatti non hanno bisogno del senso di protezione, questa fotografia potrebbe dimostrare proprio l’opposto!

http://www.amoreaquattrozampe.it/2015/09/25/gatto-impaurito-nasconde-la-sua-testa-la-foto-diventa-virale/









venerdì 25 settembre 2015

Perché i gatti sono più indipendenti dei cani



Un ricercata pubblicata sulla rivista scientifica Plos One , condotta da ricercatori specializzati nel comportamento animale della Lincoln University School of Life Sciences nel Regno Unito, ha svelato che i nostri felini domestici, a differenza dei cani, non percepiscono il loro padrone come una fonte di sicurezza e sono in questo modo più indipendenti. La ricerca ha, in parte, smentito il luogo comune per cui i gatti sono predisposti alle relazioni sociali, dimostrando che non hanno necessariamente bisogno del senso di protezione.

Daniel Mills, professore di veterinaria e di comportamento animale alla Lincoln, co-autore della ricerca, ha spiegato che “negli ultimi anni il gatto ha superato il cane come animale domestico in Europa, in quanto è il compagno ideale per i proprietari che lavorano e passano molto tempo fuori casa. Tuttavia, è emerso che molti gatti hanno sofferto di ansia di separazione come i cani. Ma in realtà, il felino è molto più indipendente del cane. Per cui, quello che viene interpretato come ansia di separazione si rivela essere un segnale di frustrazione.

Per arrivare ad alcune conclusioni, i ricercatori hanno effettuato l’Ainsworth Strange Situation Test (SST), che è stato utilizzato  in passato per dimostrare il legame tra i bambini o i cani da compagnia con i loro genitori affidatari e che viene classificato come “attaccamento sicuro“: un legame o un sentimento in cui l’affidatario viene percepito come un punto di riferimento e di protezione da potenziali minacce sia fisiche che ambientali.


Il test è stato condotto su 20 gatti e i loro proprietari che sono stati portati in un luogo sconosciuto: in un primo tempo i gatti erano con il loro proprietario, successivamente in presenza di uno sconosciuto e infine lasciati soli. Durante l’osservazione sono stati valutati tre criteri: il contatto richiesto dal gatto, il comportamento passivo e segni di sofferenza provocati dall’assenza del padrone.


“Nonostante ci sia stata una reazione più vocale dei gatti in presenza del loro proprietario, piuttosto che in presenza di un estraneo, non ci sono state prove ulteriori che possono suggerire il legame di attaccamento sicuro di un gatto al suo proprietario”, hanno sostenuto i ricercatori, spiegando che i miagolii potrebbero essere anche riconducibili a segni di frustrazione o ad una risposta appresa. In ogni modo, ha sottolineato il professore Mills “non ci sono stati segnali di attaccamento sicuro in quanto in situazioni particolari gli individui tendono a stare vicino al loro accompagnatore oppure mostrano segni di sofferenza o di essere felici vicino al loro accompagnatore”.

I cani hanno invece un comportamento diverso e il loro proprietario rappresenta un “rifugio sicuro”. Il gatto al contrario si è mostrato molto più autonomo in situazioni insolite. Ecco perché i ricercatori della Lincoln university sono convinti del fatto che i gatti non sviluppano preferenze sociali o relazionali, tanto meno per trovare una fonte di sicurezza o di protezione.

“Per quanto abbiamo potuto vedere, anche il comportamento dei gatti che sembravano più legati ai loro proprietari non è stato diverso da quello degli altri simili”, hanno concluso i ricercatori.

Lo studio ha pertanto stabilito che i gatti si relazionano con i proprietari preferendo interagire con loro e non su base di rassicurazioni. In base a questi risultati, questo comportamento è da associare alla natura innata della specie per cui il gatto è un cacciatore indipendente e solitario.

Consulta i risultati dello studio clicca: Domestic Cats (Felis silvestris catus) Do Not Show Signs of Secure Attachment to Their Owners
http://www.amoreaquattrozampe.it/2015/09/03/svelato-perche-i-gatti-sono-piu-indipendenti-dei-cani/